“Mi sono avvicinato alla musica sin da piccolo, da quando ho iniziato a schiacciare i primi tasti del pianoforte di mia madre. Ero affascinato da quelle vibrazioni che risuonavano nel legno antico dello strumento. Mi affascinava la quantità enorme di tasti, apparentemente tutti uguali, ma dalle loro infinite combinazioni e possibilità. Per un bambino di 4 anni era come avere una tavolozza di colori ed un pennello, ed essere libero di inventare le cose più astratte e indecifrabili, frutto della banale casualità, che poi alla fine tanto banale non è”.
Cosa ispira la composizione dei tuoi brani?
“Più che di ‘ispirazione’, parlerei di una ‘voce interiore’. Una forza che mi porta a comunicare qualcosa, un impulso che arriva dal profondo e affiora nei momenti più casuali. I miei brani sono il frutto delle mie esperienze, delle mie emozioni. Tutto questo entra dentro di me e fuoriesce sotto forma di musica, puramente casuale, ma alquanto sincera e vera”.
Quali ricordi vuole far riaffiorare il tuo nuovo brano “Memories”?
“I ricordi in questo nuovo singolo sono molti, sicuramente un insieme contrastante. Ricordi nostalgici, malinconici, ricordi difficili da affrontare, e ricordi di emozioni bellissime. Ma anche momenti indimenticabili, speranze per il futuro. Ho cercato di racchiudere tutto questo nelle note di “Memories” , con parti che spaziano dalle armonie più semplici e serene, a momenti più di oscurità e tensione”.
Stai lavorando ad un disco in uscita nei prossimi mesi, parlacene un po’.
“Memories è il secondo singolo del nuovo album in uscita a Marzo. Ho lavorato molto su questo nuovo progetto, si chiamerà “Moments”. Saranno 12 brani, ognuno dei quali evoca appunto un “momento” del mio trascorso. Questo album è stato composto specialmente in questo ultimo anno di chiusura. Proprio in questa solitudine, riaffioravano alla mente questi Momenti, del mio passato, anche in questo caso sia positivi sia negativi, ho cercato di rappresentare tutto in musica, spero di esserci riuscito”.
Credi che la musica classica possa avvicinarsi ai giovani e/o viceversa?
“Credo che sempre più giovani si stiano avvicinando a questo genere musicale, ma bisogna cercare sempre di andare in contro alle nuove generazioni in termini di approccio. Cerco di creare contenuti che possano interessare, creando così una connessione con tutti i miei ascoltatori, o invogliandoli a conoscermi e a scoprire il mio mondo musicale. Credo che sia molto importante avere una visione molto aperta nel mondo musicale. Cercare di collegare più mondi artistici insieme, innovarsi, basandosi sulle nuove tendenze e modi di comunicazione. Spesso invece in alcune realtà la mentalità risulta essere molto chiusa, portando ad un distacco totale da quella che è poi la realtà”.
La tua Torino musicale e non.
“Sicuramente il mio posto preferito a Torino sono i Murazzi. In questi giorni sono andato a registrare il mio nuovo album al Riverside Studio di Torino. Ogni mattina, prima di iniziare, camminavo lungo tutta la passeggiata, mi perdevo nel flusso continuo del fiume Po, mi immergevo in un’altra realtà. Ho anche un bellissimo ricordo del Monte dei Cappuccini, io ed un mio amico, in silenzio, ad osservare la bellezza del paesaggio e della città di Torino vista dall’alto. Mi ero portato un piccolo quaderno con fogli pentagrammati, ho scritto una piccola idea”.
Teatri e cinema chiusi, la musica confinata alle cuffie. Come vivete da artisti questo difficile momento per la musica?
“Sicuramente questo è un periodo molto difficile per ogni artista. Questa chiusura porta ad un isolamento che non costruisce quelle emozioni e sensazioni di cui parlavo prima. Ci sono solo i ricordi dei momenti passati, ma null’altro. Non vedo l’ora di tornare a vivere queste emozioni, dall’esibirsi davanti ad un pubblico, al semplice abbraccio con un amico. Sono fiducioso in una rinascita e crescita del settore musicale”.
Fonte: TorinoOggi